Inoltre Mosca e Buratti hanno scelto di correre utilizzando pneumatici Dunlop Racing, obbligatori nelle gare internazionali per autostoriche, decisamente meno performanti di quelli semislick consentiti nell’Alfa Revival Cup e utilizzati dalla quasi totalità dei diretti concorrenti. La prima parte di gara l’ha effettuata il pilota biellese, mentre Mosca ereditava la vettura in quarta posizione complice anche la fase dei pit stop. Il pilota monzese risaliva rapidamente in terza posizione prima dell’arrivo del nubrifagio che richiedeva ai piloti una attenzione particolare nella guida per mantenere in pista la vettura in condizioni di stabilità e visibilità davvero critiche. Per queste, e per le numerose uscite di pista, il Direttore di Corsa decideva, saggiamente, di decretare lo stop della gara con bandiera rossa congelando le posizioni in classifica che assegnavano la vittoria assoluta a Franco Monguzzi con una GTAm 2000. Quindi per Eugenio Mosca, ancora una volta impegnato nella duplice veste di pilota e inviato dall’abitacolo, non mancheranno gli argomenti di curiosi ed emozionanti da raccontare agli appassionati lettori e telespettatori. Nel frattempo Eugenio tornerà a concentrarsi sulle vetture moderne, con l’atteso schakedown in settimana della BMW M3 3.2 Monza Racing in vista dell’impegno del prossimo 3 luglio nella gara di Coppa Italia/BMW Open Cup in programma sempre sulla pista di casa. Fonte: EUGENIO MOSCA