Sul tracciato del Santerno Mondini ed Eurointernational hanno completato un’altra sessione con 81 tornate all’attivo, con il miglior riscontro cronometrico in 1’39”555: un tempo quello fatto segnare da Mondini di quasi 3” più rapido della Ginetta LMP3 (Team LNT) che ottenne la pole position lo scorso maggio nel round emiliano della European Le Mans Series (squadra divenuta poi vincitrice del campionato), una riprova delle performance della LMP3 transalpina unite ad un già ottimo setup di base raggiunto sulla vettura targata Eurointernational.
Antonio Ferrari (Team Manager Eurointernational): “Ogni giorno che lavoriamo sulle nostre Ligier LMP3 facciamo passi avanti importanti e abbiamo già raggiunto un ottimo livello di competitività, come dimostrano i risultati ottenuti nelle tre sessioni di test a Magny-Cours, Misano Adriatico e Imola. A Dicembre saremo nuovamente in pista a Navarra (8-9), Barcellona (11-16-17) ed Estoril (20-21) per provare nuove soluzioni e piloti in vista della European Le Mans Series 2016. Abbiamo iniziato un gran lavoro di sviluppo insieme ad Hexathron Racing Systems con CFD e simulatore, oltre a sessioni al Seven-post Rig programmate per i prossimi mesi, così da presentarci al top sin dal primo appuntamento di Silverstone. In parallelo, continua anche il nostro sviluppo sulla Ligier JS53 Evo 2 con la quale saremo al via del VdeV, probabilmente con tre vetture, e anche con questa gireremo il prossimo mese in Spagna per provare nuovi piloti.”
Giorgio Mondini: “La Ligier LMP3 è una macchina sensazionale, molto competitiva e veloce, risponde bene alle regolazioni, decisamente appagante da guidare. Nelle prove finora svolte non abbiamo riscontrato alcun problema e questo ci ha permesso di accumulare chilometri utili e di lavorare con i nostri ingegneri già in una direzione ben precisa in vista della European Le Mans Series 2016. A Barcellona avremo modo di confrontarci con altre LMP3 ma la prestazione ottenuta venerdì a Imola è già fantastica, considerando che ho trovato un po’ di traffico in pista e gli pneumatici avevano diversi chilometri di usura alle spalle.”