Martedì, 20 Febbraio 2024 21:41

SBK TEST IN AUSTRALIA: GIRO RECORD PER RAZGATLIOGLU

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La 12 ore di Bathurst svoltasi lo scorso 18 febbraio, valida per l' Intercontinental GT Challenge, caratterizzata, come al solito da numerosi interventi della SC, in questa edizione anche dalla pioggia battente iniziata dopo metà della gara e durata per alcune ore. La Top 10 Shootout di sabato, ha visto conquistare la pole il pilota Sheldon van der Linde sulla BMW M4 #32 del WRT, al suo fianco Brooc Feeney sulla Mercedes #888 del team NST. Seguivano la Mercedes di Maro Engel e la Porsche #912 del Mantey EMA di Matt Campbell. La partenza della 12 ore scatta come di tradizione alle 5,45 del mattino, con le prime fasi caratterizzate da una mezz'ora di buio. Le prime due ore e mezza di gara sono state molto intense, la sfida per le prime posizioni avvenivano tra i contendenti delle seguenti vetture: la Porsche di Campbell/L.Vanthoor/Guven, la BMW di V.d. Linde/Weerts/ D. Vanthoor, l'Audi di L. Talbot/C.Hasse/ kevin V.d. Linde, della BMW di V.Rossi/M. Martin/ R. Marciello e dalle Mercedes di punta. Dopo circa quattro ore di gara combattutissime, il colpo di scena, quando la BMW #32 che si trovava nelle primissime posizioni, durante un sorpasso forse un po' troppo premuroso urtava all'unica Ginetta presente già doppiata più volte; in seguito al contatto l'auto del WRT veniva proiettata contro le barriere in cemento dando così l'addio alla gara ed alle ambizioni di vittoria. A sei ore dalla fine iniziava la pioggia con intensità crescente e con la presenza di un discreto vento. Come già sottolineato gli interventi, prima della FCY seguiti poi dalla SC, sono stati numerosi, ben dieci in quest' ultima edizione. Terminata la pioggia a circa 50 minuti falla fine, il duello tra i primi si è intensificato anche grazie al ricompattarsi delle auto in lotta per il podio dovuta alla ripartenza dopo l'ultima SC intervenuta 35 minuti prima della fine a causa dell'ennesima uscita di pista della piccola KTM. Ultimi cinque minuti con un finale a dir poco forsennato, quando la BMW #46 superstite di Martin, seguita a poca distanza dell'Audi #22, tentava il doppio sorpasso alla Mercedes #888 e alla Porsche #13 che si trovavano rispettivamente in seconda e terza posizione, rimediando però un nuovo sorpasso da parte delle due ma anche da parte dell' Audi che era dietro, perché costringeva la BMW ad affrontare tutta all'esterno la curva che si trova alla fine del rettilineo del traguardo, dando così via libera ai tre contendenti che la superavano all'interno. C'è da sottolineare che come sempre accade in questa gara, che le auto dei team locali iscritte grazie all' invito degli organizzatori, vanno a creare situazioni imbarazzanti per non dire pericolose durante le fasi di sorpasso e di doppiaggio, più di quanto accade ad esempio alla 24 ore del Nurburgring, dove gli equipaggi delle auto dei team minori, sono più attenti e rispettosi. In conclusione, si può dire che il trionfo della Porsche di Campbell/ Guven/L. Vanthoor è più che meritato, avendo dominato per quattro quinti la gara nonostante due Drive Through che ha dovuto scontare a causa di due infrazioni, dimostrando una competitività superiore agli avversari in entrambe le situazioni di asfalto, asciutto o bagnato che sia. La BMW #46 pilotata dal nostro V. Rossi con R. Marciello e M. Martin è terminata quinta. Valentino nei suoi tre turni di guida ha dimostrato ancora una volta d'essere meritevole del sedile che occupa.

Fonte e foto Monzaspeed-Francesco Mian

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