Lunedì, 31 Luglio 2017 21:40

SPAUDI

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L’Endurance sono quelle gare da 12 o 24 Ore dove alla fine vince sempre un Audi.Questo il motto coniato anni fa per i mitici P1 Audi e che rischia di valere anche per la categoria GT3, attualmente il top delle auto a ruote coperte a dispetto di Prototipi ibridi superveloci, questo perché in nessuna serie al mondo partono 63 auto in una 24 ore, di cui 61 di una stessa categoria ed almeno una trentina in grado di vincere.A tal proposito Audi si era presentata con almeno cinque equipaggi di alto livello, con auto equamente divise tra i Team Clienti più organizzati, ed è questo uno dei motivi per il quale si è aggiudicata la quarta 24 Ore negli ultimi 7 anni, mentre per esempio BMW e soprattutto Ferrari continuano a snobbare, con ampio demerito, la classica delle Ardenne.La Ferrari, appunto è stata una delle protagoniste di gara con l’unica auto in grado di reggere il passo della concorrenza,

e cioè la numero 55 condotta da Fisichella in coppia con Calado e Cioci, e proprio quest’ultimo si è reso protagonista di una toccata con la AMG GT di Marciello, subendo dal giovane pilota ex Ferrari Academy una toccata che si è rivelata fatale per il proseguio della corsa, dopo almeno 12 ore da protagonista. Altra auto che è mancata all’appello, come peraltro succede nelle gare lunghe, è stata la solita Huracan, qui per lo meno l’equipaggio di punta delle 63 del Team Grasser ha saputo collezionare i punti previsti per la classifica delle prime 6 e prime 12 Ore, sapendo già in partenza di non poter reggere il passo sulla distanza con le varie AMG, Audi e BMW, nonché dell’unica Porsche competitiva condotta dai tre piloti Ufficiali, che malgrado una superpenalità di 3 minuti ed altre collezionate per track limits ha saputo raggiungere una ottima quarta posizione, complice un buon bilanciamento e un bop favorevole.Alla fine ha prevalso la R8 LMS del Team francese Sainteloc di misura, circa 13 secondi, sulla Bentley dei Boys Soulet-Soucek-Abril davvero un Team superaffiatato ed in grado di essere sempre tra i protagonisti e che si giocherà il titolo Endurance nell’ultima gara insieme alla Huracan del nostro Bortolotti, nell’ultima gara di Barcellona.Questa è senz’altro stata la gara endurance più entusiasmante e avvincente della stagione, i signori dell’ACO Le Mans e della FIA dovrebbero forse venire ad imparare come si organizzano e come si coinvolgono Case costruttrici e spettatori per creare un prodotto di assoluto livello, partendo dal nulla. Il signor Ratel in soli sei anni ha creato una serie spettacolare con auto diversissime tra loro eppure con prestazioni clamorosamente simili, una serie vecchia maniera, dove lo spettacolo per i fruitori è la cosa più importante messa sul piatto, a dispetto di tutti gli arzigogoli tecnici in forma di ibrido e con la falsa mitologia dell’auto da corsa che riversa la tecnologia sul prodotto di serie, che non fa che svilire ai minimi livelli il coinvolgimento del pubblico.Ora che la silenziosa e fashion Formula E emette il suo sibilo nei finti circuiti cittadini a lei dedicati, corse come la 24 Ore di Spa rappresentano davvero il cuore e l’essenza del vero automobilismo. Articolo di Marco Garbin                                                        

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