L’avvincente battaglia per la conquista del primato nel Campionato International GT Open ha richiamato al Monza Eni Circuit un pubblico numeroso in questo caldo primo fine settimana d’autunno. Oltre alla serie regina del week end, che ha visto un bel duello fra Ferrari e BMW che si sono spartite la posta – con vantaggio della Casa di Maranello che mantiene la testa della classifica piloti con il britannico Mikkel Mac - altre 9 gare di 4 interessanti campionati hanno entusiasmato gli appassionati.Nell’International GT Open, la BMW M6 #47 del team Teo Martìn si afferma in gara 1 con lo spagnolo Fran Rueda il quale resiste al ritorno di uno scatenato Andrea Montermini che con la sua Ferrari 488 RS Racing #11 alla fine si deve accontentare della seconda posizione a soli 6 decimi – dopo 70 minuti di gara! - dal vincitore. Ma iniziamo il racconto dalla partenza che vede in prima fila proprio la Ferrari #11 con Daniele Di Amato che aveva fatto registrare il miglior tempo nelle qualifiche precedendo di soli 5 millesimi la Lamborghini Huracan #63 Imperiale Racing di Giovanni Venturini. Di Amato difende la testa alla prima variante, nonostante un contatto con Venturini, mentre Riccardo Agostini (Lamborghini Huracan #25 Imperiale Racing), partito in seconda fila con il terzo tempo, si ritrova in fondo al gruppo a causa di un tamponamento subito dalla Huracan #90 Target Racing guidata da Loris Spinelli. Le posizioni sono quindi: Di Amato, Venturini, Damiano Fioravanti (Huracan #12 Ombra Racing), il britannico Tom Onslow-Cole (Mercedes AMG #20 SPS), Bertrand Baguette (Honda NSX #8 JAS), Spinelli, mentre Agostini riesce a risalire varie posizioni.A causa di due uscite di pista fra il 5° e il 10° giro (dell’Audi #96 Optimum e della Ferrari #71 Luzich Racing) interviene due volte la safety car. Di Amato rimane saldamente al comando. All’8° giro Venturini momentaneamente rallenta scendendo al sesto posto, per poi uscire alla prima variante nel corso dell’11° giro innescando nuovamente l’entrata della safety car. Si riparte al 14° giro quando si apre la pit line per i cambi pilota. Durerà cinque minuti in più del previsto proprio a causa della lunga presenza della safety car. A questo punto si ritrova prima la #47 di Rueda, che aveva sostituito il guatemalteco Andrés Saravia, che precede Montermini, la #25 con l’olandese Breukers e la #12 di Stefano Gattuso. Doppio duello fra Rueda e Montermini e fra Breukers e Gattuso. Rueda guadagna un paio di secondi che poi gli consentono di contenere il ritorno di Montermini, così come Breukers riesce a conservare la terza posizione lasciando Gattuso a poco più di 7 decimi di secondo. In quinta posizione la Ferrari #51 Luzich Racing, giunta a Monza da capoclassifica con il danese Mikkel Mac che divide il volante con Alessandro Pier Guidi. Sesto il danese Nicklas Nielsen con la Ferrari 488 #52 Luzich Racing condotta nella prima parte di gara da Eddie Cheever III. Gara 2 vede in pole la BMW M6 #47 di Rueda che ha al fianco la Ferrari 488 #51 di Pier Guidi. Alla partenza si confermano le loro posizioni, seguiti da tre Lamborghini: la #63 Imperiale Racing con l’olandese Jeroen Mul, la #25 con Breukers e la #90 Target Racing con Alberto Di Folco. La battaglia si sviluppa a suon di giri più veloci che consentono a Rueda di accumulare un vantaggio di 2 secondi circa sugli inseguitori, a posizioni invariate, prima dell’apertura della corsia dei box per cambio pilota. Dopo la girandola dei cambi, al 20° giro, si ritrova in testa la Ferrari #51 con Mikkel Mac che precede la BMW #47 ora guidata da Saravia. Poi, come prima, tre Lamborghini: la #63 con Venturini seguita dalla #90, con Spinelli, e dalla #25, con Agostini, che hanno invertito le posizioni. Mac accumula un consistente vantaggio, fino a 16 secondi, che viene bruciato dalla safety car resasi necessaria per il recupero dell’Audi R8 #96 di Oliver Wilkinson ferma sul rettifilo prima della Parabolica. Riprende la gara a 8 minuti dal termine ma per poco: nuova safety car per un’altra uscita di pista – la Mercedes #74 dell’austriaco Alexander Hrachowina (HTP Motorsport). Rimane poco più di un giro: grande bagarre ma le posizioni di testa non cambiano. Vittoria quindi per la Ferrari del Luzich Racing, grazie alla quale Mikkel Mac riconquista la testa della classifica del campionato. Al termine, dopo la bandiera a scacchi, uscita di pista con forte impatto contro le barriere per la Mercedes #16 del team Drivex School giunta undicesima: il brasiliano Alan Hellmeister, sempre cosciente, è stato stabilizzato presso il centro medico dell’impianto per poi essere trasportato all’Ospedale San Gerardo.Fra le monoposto di formula 3 dell’Euroformula Open è proseguito a Monza il dominio in campionato del brasiliano Felipe Dragovich (RP Motorsport) che ha colto in questo fine settimana le vittorie numero 9 e 10 della stagione. In gara 1 Drugovich parte dalla seconda fila, preceduto in prima dai due piloti che soli sono riusciti a conquistare quest’anno, una a testa, le due gare lasciate “libere” dal brasiliano: l’olandese Bent Viscaal (Race), in pole position, e l’argentino Marcos Siebert (Campos Rracing). Al via Viscaal tiene la testa, mentre Drugovich sale al secondo posto. Al quinto giro il brasiliano conquista il primo posto che difende prima da Viscaal, a cui è fatale la prima variante all’11° giro con un’uscita di pista che gli pregiudica la gara, e poi da Marcos Siebert – staccato al termine di più di 4 secondi. Terzo arriva, a 4 decimi, l’austriaco Lukas Dunner (Drivex School), primo fra i rookie. Quarto Leonardo Lorandi (RP Motorsport). In gara 2, Drugovich parte in pole e conserva sempre la prima posizione: dominio totale; gli unici problemi gli vengono posti da Viscaal, al via e alla ripartenza dopo l’ingresso della safety car a un terzo di gara, e da Lorandi prima del 12° giro. Quest’ultimo, particolarmente sfortunato, viene tamponato da Siebert ed è costretto ad arrivare al traguardo – dove giunge sesto – privo dell’ala posteriore. Dietro Drugovich e Viscaal (primo fra i rookie), bella lotta per la terza posizione: arrivano nell’ordine due piloti Carlin Motorsport, lo statunitense Cameron Das e il brasiliano Mattheus Iorio, che precedono tre piloti RP Motorsport: lo statunitense Kaylen Frederik, Lorandi e il brasiliano Guilherme Samala.Nella TCR Europe doppia vittoria per il francese Jean-Karl Vernay (Audi RS3 Leopard Lukoil). In gara 1 Vernay, partito in pole, si fa sorprendere alla prima variante dallo spagnolo Mikel Azcona (Cupra PCR Sport), ma riprende la testa nel corso del 5° giro. Il loro duello è condizionato anche dall’uscita due volte della safety car e si conclude al suono della Marsigliese. Terzo il britannico Josh Files (Honda Civic Type KCMG). Ottavo un ottimo Fabrizio Giovanardi (Alfa Romeo Giulietta Mulsanne) che aveva preso il via dalla decima fila. Gara 2 vede in pole il portoghese Francisco Abreu con la Peugeot 308 (Sports & You), accanto a lui Benjamin Lessennes a bordo di una Honda Civic (KCMG). Abreu tiene la testa alla partenza, mentre lo svizzero Stefano Comini (Honda Civic Autodis Racing), partito in seconda fila, rallenta e si sfila dal gruppo. Lessennes perde la seconda posizione a causa di un’uscita del serbo Dusan Borkovic (Hyundai i30 Target). Vernay, partito dalla quinta fila, risale inesorabilmente posizioni e conquista il comando all’inizio del 3° giro. La safety car deve entrare un paio di volte, l’ultima a causa di un contatto fra Lessennes e Abreu alla Ascari. Il ricompattamento del gruppo non mette in difficoltà Vernay che vince con mezzo secondo su Files e sull’ungherese Attila Tassi (Honda Civic Hell Energy Racing). Il fine settimana è stato animato anche da due gare della Caterham Cup, vinte da Antoine Miquel e da Henri Bizet e da tre gare del Radical European Master, vinte le prime due da Manhal Allos e la terza da Mark Crader, entrambi del Radical Works Team.Prossimo appuntamento in calendario sarà l’ACI Racing Weekend previsto dal 5 al 7 ottobre quando saranno in pista piloti e vetture del Campionato Italiano Gran Turismo, del TCR Italy Touring Car Championship, oltre a Mini Challenge, Seat Leon ST Cup, Trofeo Abarth Selenia e Supercup. Tulle le informazioni su www.monzanet.it Foto E. Ghidini