Weekend intenso per il pilota milanese sul tecnico circuito portoghese nel sesto e ultimo round della competitiva serie internazionale endurance promossa dall’ACO Le Mans affrontata per la prima volta con la Duqueine-Nissan e il team TS Corse. “Abbiamo concluso un’annata d’esordio molto importante. Il nostro potenziale è in crescita e ci fa ben confidare in ottica futura”.

Si è conclusa in Portogallo all’insegna dell’entusiasmo sportivo il 2021 nella Le Mans Cup di Pietro Peccenini e del team lombardo TS Corse con la Duqueine D08 motorizzata Nissan LMP3 numero 73 in equipaggio con il giovane driver irlandese Cian Carey. A Portimao l’ultimo round stagionale della serie internazionale ha ospitato uno schieramento con 31 vetture al via, di cui ben 27 LMP3: la partenza dalla quinta fila, dopo un’ottima qualifica del pilota milanese, e il competitivo ritmo di gara mostrato tra le curve e i saliscendi dell’impegnativo circuito dell’Autódromo Internacional do Algarve hanno confermato la bontà e l’efficace lavoro della squadra capitanata da Stefano Turchetto. Oltre all’indomita capacità di mettersi in gioco che caratterizza da un decennio gli impegni europei di Peccenini, in grado di ben figurare su tutti i fronti nella stagione d’esordio in un campionato di così alto lignaggio a livello di corse endurance, con tanto di prima esperienza assoluta sui leggendari 13,6 km del circuito di Le Mans lo scorso agosto.

“Quest’anno - ha spiegato Peccenini -, ci siamo buttati nella mischia di un campionato così di alto livello qualitativo e quantitativo puntando sulla professionalità e mostrando un potenziale davvero interessante. Il team ha ormai capito alla perfezione come mettere a punto il nostro prototipo e adattarlo ai vari tracciati e Cian, che è già velocissimo, ha certamente dei margini di crescita. Personalmente, torno in Italia davvero contento e poi vedremo di iniziare a pianificare la prossima stagione. Senza dubbio per questa un ringraziamento in più spetta ai nostri sostenitori, in primis le nostre famiglie, che hanno fatto l’impossibile per noi.”

Tornando sulla tappa di Portimao, Pietro ha quindi concluso sull’ultimo weekend racing dell’anno: “È stato un fine settimana impegnativo che ha concluso un’altrettanto impegnativa stagione. Mi sento al settimo cielo dopo una bella qualifica a soli due decimi dal campione 2021 e una grandissima gara sul passo. Forse nella prima parte avremmo potuto ‘pittare’ subito per cambio pilota nel momento della full course yellow e magari avremmo potuto giocarci una top-5, ma anche per prudenza sui consumi abbiamo preferito aspettare. Il lato positivo è che l’auto era fantastica, Anche in Portogallo abbiamo confermato che il nostro potenziale è in crescendo e questo ci fa ben confidare in ottica futura”.

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Il pilota milanese vince la sua prima gara nei Prototipi alla seconda presenza con la Duqueine-Nissan LMP3 del team lombardo TS Corse al termine di una 4 ore funestata dal maltempo: “Una gioia speciale in condizioni estreme, è stato un magnifico lavoro di squadra!”Pietro Peccenini non sbaglia e a Magny-Cours vince la sua prima gara al volante di un Prototipo. In equipaggio con il transalpino Hugo Carini, il pilota milanese ha portato al successo assoluto la Duqueine D08 Nissan della classe LMP3 del team TS Corse nella gara di 4 ore valida come secondo round dell'Ultimate Cup Series. Una prova davvero estrema quella superata da Peccenini, che ha trionfato al termine di una corsa funestata dal diluvio battente che, per questioni di scarsa aderenza e visibilità, l'ha di fatto dimezzata costringendo a lungo gli equipaggi ai box. Tra colpi di scena e safety car e in condizioni proibitive, proprio come accaduto anche in occasione del suo primo successo internazionale in monoposto (a Barcellona nel 2018 su F.Renault 2.0), il portacolori della scuderia lombarda ha mantenuto a lungo la testa della corsa guadagnata nelle prime fasi di gara e, dopo che Carini, subentrato al cambio pilota obbligatorio a 45 minuti dal termine, ha tagliato il traguardo, ha potuto celebrare con tutta la TS Corse il primo successo personale nel mondo dell'endurance nella stagione d'esordio con le sportcar, arrivato già alla seconda presenza assoluta. Il trionfo di Magny-Cours si aggiunge al quarto posto ottenuto al debutto nel primo round di Digione tre settimane fa, collocando l'equipaggio del team diretto da Stefano Turchetto nelle posizioni di vertice della classifica assoluta del Challenge Proto.

Peccenini dichiara dopo la vittoria sul circuito francese: “E' una gioia speciale, un momento di grande felicità sportiva e personale. Siamo in competizione con team di grande esperienza e siamo stati bravi a non sbagliare in condizioni difficilissime. E' stato un magnifico lavoro di tutta la squadra. Abbiamo affrontato un fine settimana complicato da un meteo 'pazzo' con situazioni sempre diverse e variabili tra libere, qualifiche e gara. Le condizioni della pista erano al limite, ma siamo stati competitivi e perfetti a ogni pit stop. Un round difficile nel quale in generale si è visto che tutti nel team eravamo un po' più esperti rispetto all'esordio di Digione. La squadra sta entrando a regime sotto tutti gli aspetti, mentre in pista personalmente ho avuto l'occasione di girare per la prima volta con il prototipo anche sul bagnato: è un bagaglio di esperienza che potrebbe tornare utile in futuro. Fra l'altro pure il prossimo round si disputa a Magny-Cours... Questo successo è il modo migliore di gratificare chi ci sta sostenendo in quest'anno drammatico per il mondo intero dal punto di vista sanitario e socio-economico. Mai come prima si apprezza la magia dello sport”.

Calendario UCS 2020: 3 sept. Dijon; 24 sept. Magny.Cours; 18 oct. Magny-Cours; 15 nov. Navarra; 29 nov. Portimao; 13 dec. Estoril

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Dopo dieci anni di corse in monoposto, il pilota milanese ha guidato per la prima volta una sportscar targata Le Mans Prototype provando la Duqueine-Nissan da 460 cavalli gestita dal team lombardo TS Corse con la quale affronterà il campionato Ultimate Cup Series nella stagione 2020Ha preso il via in pista la rivoluzione sportiva di Pietro Peccenini, che ha esordito alla guida di una sport prototipo affrontando tre giorni di test sull'autodromo di Adria con il team TS Corse. Sul circuito rodigino il pilota milanese ha provato per la prima volta la Duqueine D08 motorizzata Nissan gestita dalla scuderia lombarda diretta da Stefano Turchetto. Nel corso del test, mentre Peccenini ha continuato a progredire sia nel feeling con il prototipo sia nei tempi sul giro, sono stati rilevati numerosi dati e raccolte importanti indicazioni per orientare al meglio il lavoro di messa a punto in vista della nuova stagione agonistica, senza riscontrare particolari problemi. Nel 2020 il driver classe 1973 affronterà di nuovo la Ultimate Cup Series, stavolta appunto al volante di un prototipo dopo aver ricevuto dai promotori della serie internazionale il Trofeo Gentleman Driver vinto nel Challenge Monoposto al termine di una cavalcata di successi sui circuiti di tutta Europa al volante della Formula Renault 2.0. Per Peccenini l'alloro conquistato nella prima stagione in Ultimate Cup Series con tre podi assoluti, e 14 vittorie di categoria è il quarto titolo personale nel Challenge Monoposto dopo quelli targati VdeV nel 2015, 2016 e 2018. Ora l'alfiere della TS Corse lancia una nuova sfida sportiva e un programma rivoluzionato e ambizioso nelle corse endurance con la Duqueine D08. La sportscar francese risponde ai regolamenti dei Le Mans Prototype della classe LMP3, è basata su un telaio monoscocca in carbonio ed è equipaggiata con un propulsore V8 Nissan da 5000cc capace di sprigionare oltre 460 cavalli di potenza. Peccenini ha commentato alla luce della prima esperienza con la nuova LMP3: “A inizio test sono stato cauto ma devo dire che già al terzo giro ho iniziato a trovarmi a mio agio. La confidenza con il prototipo è arrivata abbastanza in fretta malgrado siano ancora molti gli aspetti, sia di guida sia tecnici, che anche con la squadra dobbiamo approfondire. La LMP3 è più pesante, più alta come posizione di guida e più morbida rispetto a una formula monoposto, ma il potenziale è elevato e sul giro saremo più rapidi, oltre a raggiungere velocità di punta fino a 290 orari. Nei tre giorni ad Adria abbiamo migliorato di continuo i riscontri cronometrici e con pneumatici nuovi il prototipo è super! Inoltre ho coperto uno stint di 30 giri e fisicamente non ho avuto problemi. In generale il test è stato positivo e il team è già molto motivato. Abbiamo pure simulato dei pit stop... sono tanti i cambiamenti da affrontare. Ad Adria la rivoluzione decisa per quest'anno ha compiuto soltanto il primo passo. Siamo pronti e non vedo l'ora di tornare in pista al più presto!”.

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